Le popolazioni di Ardeidi nidificanti nella zona di coltivazione intensiva del riso in Italia nord occidentale, dopo un notevole aumento nel periodo 1985-95, dal 2005, piuttosto che stabilizzarsi, mostrano per molte specie una costante flessione. Questa diminuzione potrebbe essere imputabile al cambiamento dei metodi colturali che ha interessato le risaie negli ultimi venticinque anni. L’introduzione del livellamento laser delle superfici, delle asciutte ripetute e l’alterazione dei periodi di allagamento sono alla base di una possibile riduzione di macroinvertebrati e anfibi nelle camere di risaia. Considerando che negli anni ‘80 le risaie fornivano il 75-90% delle prede agli aironi nidificanti, la diminuzione in questo ambiente dei principali taxa utilizzati per l’alimentazione di adulti e pulcini può aver determinato un calo generalizzato della disponibilità trofica e di conseguenza causato una diminuzione delle popolazioni di Ardeidi. Per verificare questa ipotesi nel 2013 abbiamo iniziato diverse indagini sull’idoneità delle risaie come siti di alimentazione per gli aironi applicando metodi analoghi a quelli utilizzati in precedenti ricerche svolte negli anni ‘80 e ‘90. Abbiamo valutato il cambiamento occorso dagli anni ‘80 ad oggi nella dieta dei pulcini al nido e nell’abbondanza di prede in alcune aree risicole delle province di Pavia e Milano. La presenza di dati per il biennio 2010-2011 relativi all’abbondanza di prede nelle risaie delle province di Vercelli, Novara e Alessandria, raccolti con un metodo paragonabile, ci ha permesso di dare indicazioni sulla disponibilità trofica in queste aree. Inoltre, utilizzando dati ottenuti tramite telerilevamento, gli andamenti di popolazione degli Ardeidi saranno messi in relazione con la variazione annuale delle superfici agricole allagate, dipendenti dalle diverse tecniche di sommersione del riso. Nonostante la protezione delle garzaie, entro Parchi regionali e specifiche riserve naturali, sia piuttosto soddisfacente, azioni mirate a mantenere adeguati livelli di disponibilità trofica nelle risaie sono di più difficile realizzazione. Tali azioni dovrebbero invece rivestire una maggiore importanza nel determinare l’idoneità dei campi per l’avifauna acquatica e quindi influire sulle politiche agricole comunitarie.